mercoledì 7 maggio 2008

Biografia di Paola Cao


Paola Cao
Biografia

Opera di Paola Cao

Biografia di Maria Spissu Nilson

Maria Spissu Nilson

Biografia

Coltiva la passione per il colore e la pittura sin dalla prima infanzia con studi e lezioni private seguendo una tradizione familiare. Negli anni giovanili viene incoraggiata a proseguire da artisti-amici come Giovanni Nonnis, Ausonio Tanda, Guy Harloff, Gianni Dova e Gerda Mayer Bernstein.
Ha avuto una formazione umanistica ed è stata collaboratrice, con scritti giovanili, di settimanali della Rizzoli e Mondatori. Ha collaborato per alcuni anni con l'Unione Sarda come recensore d'arte e con Informart, bollettino dell'Associazione culturale G28.
Negli anni ottanta ha iniziato ad interessarsi anche di incisione seguendo diversi corsi di calcografia e xilografia presso la stamperia l'Aquilone.
Presso lo spazio museale EXMA' di Cagliari ha seguito i corsi superiori di incisione tenuti da Giovanni Job ed Enk de Kramer. Lavora anche sui libri d'artista e collage. Ha recentemente portato a termine un biennio di studi sull'arte contemporanea presso la Tate Modern di Londra con un saggio finale sul rapporto tra arte e politica conseguendo un Pass with Merit. E' entrata a far parte come artista del movimento Fluxus in U.S.A. "Il suo lavoro di natura concettuale, non disdegna incursioni nella tradizione, spinto dal desiderio di ripercorrerne l'esperienza artigianale, riproposta in chiave contemporanea mediante la commistione di differenti materiali" (Ilisso Edizioni, Il segno nel libro). La sua ricerca è rivolta a sottolineare le problematiche contemporanee di natura socio-politica ma indaga anche, sin dagli anni ottanta, sulla lingua scritta e gli alfabeti primari a cui ha dedicato numerose opere e mostre personali. Il critico d’arte Gianni Murtas ha presentato in catalogo la sua mostra "Nove parole" dedicata alla lingua sarda. Opere dell’artista si trovano oltre che in Italia, in Gran Bretagna, Francia, Stati Uniti, Grecia, Argentina, Uruguay, Portogallo, sia in collezioni private che pubbliche. Suoi lavori sono stati acquisiti dalla Art Gallery dell'Università di Aberystwyth nel Galles; dal Ministero della Cultura in Italia (Biblioteca Universitaria, Gabinetto delle Stampe "Anna Marongiu Pernis", Cagliari); dal museo di Villanovaforru, Sardegna; dalla Diboll Gallery della Loyola University a New Orleans. Vive e lavora a Poggio dei Pini, Capoterra.

Totemica di Simone Dulcis

InterAzioni, il festival internazionale di Performing Arts, Video ed Installazioni quest'anno giunge alla XXI edizione.
Un traguardo importante, significativo perché testimone di un appuntamento ormai consolidato, che ha dato prova di saper resistere anche in tempi duri per la cultura in generale.
E già dagli anni scorsi la sua formula aveva permesso al Teatro Arka di presentarsi più forte grazie al riconoscimento di “Centro di ricerca d'interesse internazionale”, da parte dello IAPAO, l’International Association of Performing Arts Organizers e alla nomina di Massimo Zanasi come responsabile artistico dell’istituto per l’intera area mediterranea".
Per sottolineare tutto questo, non più solo Cagliari. Si ritorna ai luoghi dai quali l’avventura è partita: lo Spazio Arka di Assemini.
E' qui che, dal 24 aprile al 3 maggio, saranno ospitate le diverse sezioni dedicate alla performance, al teatro, alla musica, alla poesia e alla videoarte.
Il PoliArtStudio gallery, di via Università 61 a Cagliari, continua a rimanere invece il punto di riferimento per arti visuali e installazioni. Quest’anno espongono gli artisti Gianni Atzeni, Paola Cao, Simone Dulcis e Maria Spissu Nilson (dal 22 aprile al 3 maggio).

Il Multiverso del Poliartista
InterAzioni, giunto quest'anno alla XXI edizione, è più di una rassegna: è un progetto originale nato all’interno dei programmi di studio e di ricerca intermediale dell’Associazione Culturale Teatrale ARKA (H.C.E.), condotti parallelamente sui diversi linguaggi della scena e del pensiero contemporaneo, utilizzando come laboratorio l’isola-zattera di Sardegna-Atlantide.
L’idea di un laboratorio permanente e di una rassegna nazionale, ed internazionale, di performing arts (teatro, musica, danza, poesia), video e installazioni, ci ha permesso di definire dei contatti stabili e stimolanti con altre direzioni artistiche con le quali coordinare in Europa, ma anche oltre, come Asia e Nord America e prossimamente in Africa, i risultati di un particolare settore della Sperimentazione che per sua natura non fabbrica quasi mai “prodotti” di consumo immediato.
Gli sforzi e le esperienze portate avanti dall’Associazione Arka, hanno permesso negli anni scorsi a Massimo Zanasi di essere nominato dallo Iapao (International Association of Performing Arts Organizers) responsabile artistico dell’istituto per l’intera area mediterranea e al riconoscimento del Teatro Arka come "Centro di ricerca d’interesse internazionale" dallo stesso Iapao.
In queste ultime ventuno edizioni del festival la Drammaturgia delle Arti rappresentata dal Progetto InterAzioni ha individuato fertili ambiti di confluenza tra la sperimentazione visivo-gestuale e la drammaturgia poetico-visuale e sonora. Un ampio spazio della ricerca è stato caratterizzato dal collegamento delle Performing Arts con le istanze connesse alle poetiche dell’Arte Totale e dallo sviluppo delle tecniche performative in chiave poetica e non solo tecnologica.
In realtà questo tipo di ricerca artistica si affaccia agli inizi del Novecento e percorre tutto il secolo. Sia a livello pratico che teorico, la successione di eventi artistici fondati sull’uso del corpo come entità dinamica, in un’ottica di forte tensione estetica e di grande impatto con lo spettatore, ha segnato profondamente differenti settori di sperimentazione, al di là delle categorie istituzionali delle discipline dello spettacolo e dei generi artistici. Gli artisti di InterAzioni oggi si muovono nel mondo superando barriere geografiche e linguistiche, praticano la contaminazione e la fusione di linguaggi, di tecniche artistiche, di generi, di dimensioni esistenziali e modi di vita. Con l’interdisciplinarità si delinea la figura del Poliartista, uno che sa giocare le sue carte tra poesia e cinema, tra teatro e musica, tra danza e arti visuali. In questi ultimi decenni grazie alla convinzione che l’intermedialità e l’esercizio interdisciplinare rappresentano un momento centrale nei linguaggi artistici contemporanei, si assiste alla trasformazione in MULTIVERSO del mondo delle arti. Per una realtà ormai inserita nella storia dell’arte realizziamo anche quest’anno nel nostro Spazio Arka ad Assemini e presso il PoliArtStudio di Cagliari la 21^ edizione del Festival Internazionale InterAzioni come momento di confronto delle nuove arti in corso, come punto di riferimento e di interscambio
culturale proprio nella nostra Atlantide Sarda.

Trittico di Simone Dulcis

Visual Art

Biografia Simone Dulcis

Simone Dulcis
Biografia

Tra il 1989 e il 2005 ha lavorato sul concetto di nucleo-isola, sul tremore dell'interrotto, sui riti di passaggio e sulle "preghiere del mattino"; con una mano sul cuore e sentendosi, al tempo, "fratello tra i fratelli"…

Oggi, distesa-mente, dipinge "canzoni dai circhi spopolati" e osserva le nuvole...
Nasce a Milano nel 1971. Vive all'estero per alcuni anni. Si ristabilisce in Sardegna dove abita tuttora.
Attratto dalla cultura umanistica e dagli svariati campi della comunicazione, studia lingue straniere e lavora nel turismo per 10 anni. Nel frattempo affina il suo interesse per l'arte e per la "condizione umana". Abbandona l'impiego per dedicarsi interamente alla pittura. La sua ricerca è volta ai moti interiori dell'anima e alla "necessità" di esprimersi propria dell'umanità.
Attratto dal segno primordiale, ha approfondito aspetti relativi al rapporto tra uomo e Terra. Terra come "grande specchio" delle forze della natura e nel contempo proiezione dell'esistere dell'uomo.
Dal 2002, progetta e conduce laboratori sull'espressività del colore.
In collaborazione con l'attore-autore Andrea Meloni e per conto dell'Associazione Compagnia d'arte Circo Calumet (di cui è tra i soci fondatori), progetta e conduce laboratori di servizio integrati per la tutela della salute mentale, e interventi di carattere educativo e formativo a mediazione artistica.
Tra i lavori per il teatro: illustrazioni pittoriche per la lettura creativa di "Sdegno sul Temo - l'incredibile viaggio delle emozioni", produzione Centro Regionale di Documentazione e Biblioteche per Ragazzi, progetto artistico Associazione Circo Calumet; illustrazioni pittoriche per la narrazione di "Hänsel e Gretel", produzione e progetto artistico Associazione Circo Calumet; creazione delle opere di scena e relativo allestimento per lo spettacolo teatrale "il teatro dei fratelli Scomparso", produzione Cooperativa Teatro Alkestis progetto artistico Associazione Circo Calumet; creazione opera di scena per la narrazione di "Storie di Innocenti", produzione Centro Regionale di Documentazione e Biblioteche per Ragazzi , progetto artistico Associazione Circo Calumet; creazione delle opere di scena e relativo allestimento per lo spettacolo teatrale "il bosco dei crimini", produzione e progetto artistico Associazione Circo Calumet; creazione delle scenografie e relativo allestimento per lo spettacolo teatrale "la drogheria di Odense", produzione Centro Regionale di Documentazione e Biblioteche per Ragazzi, progetto artistico Associazione Circo Calumet.


Opere di Gianni Atzeni

Visual Art - InterAzioni XXI

Visual Art - InterAzioni XXI

Biografia di Gianni Atzeni

Gianni Atzeni

Biografia

Nasce a Cagliari il 17 marzo del 1947. Il suo percorso artistico ha inizio nel 1976, quando il forte interesse per le arti visive lo spinge ad approfondire i vari aspetti propri della pratica pittorica e grafica. Ha seguito vari corsi e stages di incisione. Dopo essersi impadronito della materia ha avviato anche l'attività didattica e continua a svolgere seminari di tecniche incisorie sia nel suo studio sia nelle aule dell'Università di Cagliari, su richiesta della Prof.ssa Scano Naitza.
Dal 1983 al 1986 Gianni Atzeni si lega a una delle esperienze più significative che la Sardegna abbia conosciuto, la rivista Thélema ideata da Luigi Mazzarelli, personalità di notevoli doti sul piano creativo critico e teorico.
Nel 1984, realizza un lavoro che lo ha portato verso un territorio dove la gestualità si impadronisce del suo fare culminando, una sua ricerca teorico/pratica sulle costanti di riferimento e le loro contraddizioni sulla quadrangolarità del campo, con una mostra di 60 incisioni che viene presentata in galleria dal Prof. Salvatore Naitza.
Nel 1986 apre il PoliArtStudio e qui la ricerca calcografica lo porta ad adoperare tanti materiali. I metalli diventano ormai essenziali nel suo fare. Ma riaffronta, poi, anche la pittura con una maggiore maturità e consapevolezza. Realizza lavori polimaterici e tele di grande formato. Gli ultimi lavori calcografici, infatti, sono figli di un itinerario che ha animato l'artista ad intraprendere una sorta di sfida basata sull'impiego di un nuovo metallo al posto delle usuali matrici calcografiche: il ferro.
Nel 1982, inizia a sperimentare un lavoro calcografico elaborato attraverso l'uso di tecniche incisorie tra le più svariate.

Opera di Simone Dulcis

Installazione di Gianni Atzeni